La promessa dell’idrogeno
- 27/09/23
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L’idrogeno, descritto spesso come la fonte ideale d’energia, presenta molti argomenti in suo favore. Tuttavia, è importante non interpretare erroneamente le sue potenzialità, tenendo bene in mente le realtà attuali del settore. Sarà necessario del tempo affinché l’idrogeno possa tener fede alle sue promesse.
L’uso dell’idrogeno ha una lunga storia, sebbene possa essere visto come una soluzione futuristica. Il metodo tramite cui questo propellente può essere usato nei motori a combustione è stato testato per la prima volta nel 19° secolo. Tuttavia, ciò che oggi viene chiamato “veicolo alimentato ad idrogeno” corrisponde ad un mezzo elettrico la cui batteria viene ricaricata da una cella combustibile che utilizza gas idrogeno. All’interno della cella combustibile l’idrogeno immagazzinato nei serbatoi entra in reazione con l’ossigeno presente nell’aria: tale reazione produce elettricità e l’unico sottoprodotto generato nel sistema è l’acqua.
Per i conducenti di questo tipo di veicolo, il rifornimento di gas idrogeno costituisce una procedura più veloce rispetto ad una ricarica delle batterie. Quando si confrontano masse uguali, l’idrogeno offre una portata maggiore rispetto alle batterie agli ioni di litio. Per i produttori di auto, le cellule combustibili offrono la possibilità di ridurre la loro dipendenza dai produttori asiatici di celle alimentate da batteria. L’idrogeno ha, chiaramente, molti argomenti a suo favore come futuro di una mobilità ecologica.
L’idrogeno ecologico: la fonte ideale dell’energia
Sebbene abbondi nell’universo, sulla Terra l’idrogeno non è trovato si trova in stato isolato. È necessario scindere le molecole per estrarlo: tale procedura richiede un trattamento industriale. Sebbene una cellula combustibile combini idrogeno ed ossigeno per produrre acqua ed elettricità, è anche possibile ottenere idrogeno ed ossigeno facendo immergere degli elettrodi nell’acqua. Se tale elettrolisi è attuata utilizzando energia rinnovabile, il gas che ne risulta viene chiamato “idrogeno ecologico”. Tali premesse costituiscono la base per un settore energetico realmente ecologico. L’8 luglio 2020 la Commissione Europea ha presentato una strategia per la produzione di idrogeno senza impatto negativo sul clima. Esiste un futuro per l’idrogeno ecologico.
Servono dei cambiamenti seri nel settore dell’idrogeno.
Ad oggi, il 95% della produzione* globale d’idrogeno industriale è potenziata da carburanti fossili. Sebbene riduca sensibilmente i costi, questo processo produce una quantità immensa di CO2. Il gas che ne risulta è conosciuto come “idrogeno ecologico”. Concepito come un metodo di conservazione dell’elettricità, l’idrogeno ecologico è concepito come intermediario nella CATENA ENERGETICA VERA E PROPRIA catena energetica che va da H2 all’energia vera e propria. La produzione concreta va dal 20% al 30%. Ciò significa che per l’elettrolisi iniziale viene utilizzata una quantità di elettricità quattro volte superiore a quella disponibile per l’uso dalla cella combustibile. Quanto detto potrebbe non essere un problema se un mondo con elettricità sovrabbondante – il sogno del progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) – alla fine diventasse una realtà.
Un programma prossimo a venire: Sicurezza e Profitto
Un’altra sfida significativa consiste nel fatto che tutti gli elementi necessari per un veicolo a celle combustibili e il settore dell’idrogeno ecologico sono, attualmente, estremamente costosi. Aumentarne la produzione ridurrebbe il costo per unità. Inoltre esiste la necessità di sigillare i circuiti di idrogeno. Si tratta di un gas che esplode quando la sua concentrazione nell’aria è compresa tra il 4 e il 77%, quindi eventuali perdite potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza.
A differenza del metano, non è possibile odorare l’idrogeno, poiché la cella combustibile richiede che il gas sia estremamente puro. In tal maniera, ogni perdita deve essere rilevata da sensori. La mobilità basata sull’idrogeno richiederà anche la creazione di una rete di stazioni di rifornimento. Tutte queste sfide possono essere superate, se si concede una quantità sufficiente di tempo e risorse. Per tutti questi motivi, tuttavia, è improbabile che veicoli pesanti preposti al trasporto merci ed alimentati a idrogeno raggiungano massicciamente le strade prima del 2030.
* Fonte IFP Energies Nouvelles