Il platooning è una possibile soluzione per il futuro ?
- 26/09/23
- 3 min
In un momento in cui si stanno compiendo passi per il rilancio dell’economia globale, anche il settore dei trasporti e della logistica è alla ricerca di soluzioni per rimettersi in carreggiata. Quando si prendono in considerazione le diverse misure per migliorare l’efficienza e controllare i costi, la questione ecologica è ancora uno dei fattori cruciali con azioni come il platooning per i veicoli pesanti. Ma è questa una soluzione possibile per il futuro?

Con la temporanea sospensione dell’attività economica a causa del coronavirus, le aziende sono costrette come mai prima d’ora ad adottare misure concrete per assorbire i costi della crisi. Il settore della logistica non fa eccezione. Le questioni ambientali, tuttavia, sono ancora determinanti con misure come il platooning. Il principio è semplice: il platooning consiste nel collegare una serie di camion a breve distanza tra loro per un viaggio in autostrada.
Il primo camion viene guidato nel modo abituale da un autista mentre gli altri sono interconnessi con esso grazie alla tecnologia V-to-V, (Vehicle To Vehicle, un protocollo di comunicazione tra veicoli che potrà essere gradualmente generalizzato grazie al passaggio al 5G). Gli altri camion reagiscono quindi automaticamente alle manovre dell’autista del primo camion… Negli ultimi anni, tutti i produttori di veicoli pesanti hanno lavorato allo sviluppo di questo processo ed è ora possibile testare in condizioni operative i “plotoni” di autocarri a stretto contatto.
Un sistema collaudato
Dopo numerosi test su diverse migliaia di chilometri, i vari sistemi realizzati dai costruttori di autocarri hanno dimostrato la loro efficacia. Il platooning permette di ottenere un risparmio di carburante dal 5 al 10% nei veicoli che seguono, in quanto possono beneficiare dell’aspirazione del veicolo precedente: è l’assenza di attrito aerodinamico che permette questi risparmi.
Questo è un fattore importante, dal momento che il carburante rimane la voce di costo più importante per gli autotrasportatori. Il platooning è anche sinonimo di sforzi per ridurre le emissioni di CO2, che sta diventando un fattore sempre più importante per gli spedizionieri. Poiché l’attività di guida per gli autisti che seguono è molto meno faticosa, è possibile prendere in considerazione l’aumento del loro tempo di lavoro, migliorando così la redditività.
Ostacoli che ne limitano l’adozione
Anche se il sistema del platooning ha alcuni vantaggi, è difficile prevederne l’evoluzione nei prossimi anni. Ci sono numerose questioni che ne ostacolano l’adozione. Devono essere soddisfatti contemporaneamente alcuni requisiti molto specifici: i viaggi devono avvenire in autostrada, su lunghe distanze e con un numero minimo di veicoli che entrano ed escono. Il platooning vale quindi solo per una parte del traffico stradale. Il mercato deve diventare più strutturato affinché i costruttori investano di più in questa soluzione.
Ci sono anche sfide tecniche da superare; durante i test su lunghe distanze, è stato osservato un minor raffreddamento del motore a causa del ridotto flusso d’aria, che può portare, nel lungo periodo, a problemi di affidabilità. Inoltre, attualmente non è possibile creare plotoni di camion di diversi produttori. Il progetto europeo Ensemble (acronimo di ENabling SafE Multi-Brand pLatooning for Europe) si concentra attualmente sulla creazione dell’interoperabilità di sistema per consentire plotoni di diversi costruttori. Infine, sarà necessario modificare il codice della strada e definire le responsabilità in materia di assicurazione (chi è responsabile in caso di incidente?) o lavorare sull’accettabilità sociale sia nei confronti degli autisti che degli altri utenti della strada.
Il platooning è una soluzione promettente, ma non potrà trovare applicazione a livello comune nell’immediato futuro.
Da leggere anche

Bio-logistica: la sfida dell’innovazione a freddo

Semirimorchi: lavorare sull’aerodinamica per una resa migliore
