Come ottimizzare il carico utile di un veicolo refrigerato?
- 29/09/23
- 4 min
L’ottimizzazione del carico utile dei veicoli refrigerati è più che mai una sfida di primaria importanza in un mercato in espansione. La crisi sanitaria ne ha ricordato con forza la rilevanza, sia in termini quantitativi che di complessità che può essere data da alcuni vincoli, di cui il trasporto dei vaccini è un chiaro esempio.
Il carico utile di un veicolo commerciale leggero o di un camion è pari alla differenza tra la massa massima tecnicamente ammessa e il suo peso a vuoto, a cui corrisponde una formula semplice: CU = MMTA – PV
Attenzione: il valore del peso a vuoto (PV) potrebbe non essere presente sulla carta di circolazione. Questo valore è diverso da quello del volume utile (espresso in m3), sebbene i due dati siano legati tra loro. Si ricorda inoltre che quanto più un veicolo a vuoto è pesante, tanto più il suo carico utile sarà ridotto.
Ottimizzare il carico utile, sempre più una necessità
Con un mercato globale della logistica del freddo in crescita da molti anni, anche la questione del carico dei veicoli si è rafforzata a fronte di un contesto normativo più rigoroso. In Europa si sono infatti progressivamente inaspriti i vincoli legislativi(*) relativi all’inquinamento, come il controllo delle emissioni inquinanti e della rumorosità dei veicoli, le zone a basse emissioni (già zone a traffico limitato o ZTL), ecc. Siccome per legge non è possibile sovraccaricare i veicoli, è necessario impegnarsi per renderne l’utilizzo il più efficace possibile. Inoltre, le evoluzioni più congiunturali della distribuzione alimentare, come il grande ritorno dei negozi di vicinato nelle aree urbane e il boom delle consegne e dei servizi a domicilio, moltiplicano la richiesta di veicoli refrigerati (camion, veicoli commerciali leggeri, ecc.), trasformando dunque in una sfida imprescindibile l’ottimizzazione dei quantitativi di merci trasportate.
Quali strade esplorare per i camion refrigerati?
Per intraprendere un percorso di ottimizzazione del carico utile, possiamo innanzitutto soffermarci ad analizzare alcune buone prassi:
- sistematico perseguimento dell’obiettivo del 100% della capacità di carico, che talvolta può implicare l’adozione delle tecniche di pallettizzazione più recenti;
- implementazione del processo di “lotta” agli spostamenti “leggeri” o a vuoto, eventualmente anche attraverso l’adozione di un software di ottimizzazione delle rotte, dato che l’offerta disponibile sul mercato è sempre più vasta e performante;
- controllo periodico degli impianti frigoriferi, ma anche del materiale come le guarnizioni di isolamento;
- attività di formazione dei conducenti in materia di ecoguida, naturalmente per migliorarne la guida, ma anche per ottimizzare la dispersione di energia legata all’apertura delle porte e ai tempi di consegna, ecc.
Al di là di tutto questo, il mantenimento di un elevato livello di carico utile è un obiettivo condiviso sia dai costruttori che dai vettori. I consumi dei camion refrigerati sono pertanto oggetto di un approfondito lavoro basato sulle energie alternative. La progettazione e la trasformazione di questi automezzi sono anche veicolo di innovazione, di cui lo sviluppo delle strutture autoportanti è un perfetto esempio: adattabile a diversi telai, il pianale, spesso in alluminio, è in grado di preservare o addirittura di massimizzare il carico utile. Queste soluzioni sono già state testate su veicoli termici da 3,5 t che, all’arrivo, usufruiscono di una tonnellata di carico utile, cosa possibile da ormai molti anni. Le stesse soluzioni possono naturalmente essere impiegate anche con veicoli a energie alternative.
Le innovazioni interessano anche i gruppi frigorifero
Il gruppo frigorifero è anche oggetto di numerose iniziative, a cui è stato dato particolare risalto in occasione dell’ultima edizione del salone internazionale Solutrans. Per produrre il freddo con maggiore moderazione dal punto di vista energetico, e pertanto ottimizzare sia il volume che le capacità di carico, nascono gruppi più compatti e nuove tecnologie, come il sistema idroelettrico o ad azoto criogenico. Anche le opzioni di ricarica occasionale o i prodotti ad alta efficienza energetica sono pertinenti, naturalmente a seconda delle dimensioni e degli impieghi dei veicoli.
Infine, svolgono un ruolo ugualmente importante gli allestimenti del veicolo, come un migliore dimensionamento degli scomparti tramite paratie fisse e/o sollevabili, l’installazione di scaffalature, ecc. Inoltre non bisogna dimenticare i principi fondamentali della sicurezza, come le guide fermacarico, utili per proteggere ma anche per suddividere meglio le merci trasportate e le applicazioni speciali (ad es. impianti di aggancio e trasporto della carne).
Tutti questi elementi consentono di rafforzare l’efficacia dei veicoli frigoriferi, indipendentemente dalle loro dimensioni.