Obiettivo verde: l’europa moltiplica le zone a basse emissioni
- 29/09/23
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Mentre Parigi trasforma i criteri di circolazione all’interno della sua zona a basse emissioni (ZFE in francese) vietando la circolazione dei veicoli Crit’air 4* il 1° giugno 2021, l’Europa accelera lo sviluppo delle zone a basse emissioni. Di seguito una panoramica delle ultime notizie sulle zone a basse emissioni in Europa.
Nel 2021, quasi 250 LEZ (low emission zones) sono concentrate in territorio europeo, diffuse in tredici paesi: Inghilterra, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca e Svezia.
La Svezia, leader nel settore, ha dato vita a questo movimento nel 1996 per ridurre il numero di camion e autobus a carburante diesel di oltre 3,5 tonnellate nelle proprie metropoli. Di fronte ai grandi problemi sanitari, in particolare quelli legati alla qualità dell’aria, altri paesi europei stanno iniziando a istituire zone di restrizione, ciascuno con i propri standard e criteri.
Presto 11 zone a basse emissioni attive in Francia… e molte altre entro il 2025
In Francia, è Parigi che introduce una politica di limitazione del traffico istituendo la Zone à Circulation Restreinte (ZCR), ora chiamata ZFE (Zone à Faibles Emissions), attraverso un sistema di classificazione dei veicoli con Crit’air: il certificato di qualità dell’aria è un documento sicuro che classifica i veicoli, da 0 a 5, secondo la loro età e il loro motore.
Olivier Dutrech, direttore di Innovation and Fraikin Business Solutions, ripercorre le ultime novità del calendario delle zone ZFE. “Attualmente ci sono quattro zone attive: Parigi, Grand Paris, Grenoble e Lione. Molte altre zone saranno istituite entro la fine del 2021/inizio del 2022, in particolare: Aix Marseille, Nizza, Tolone, Tolosa, Montpellier, Rouen e Strasburgo. Entro il 2025, ci sarà l’obbligo di creare una zona ZFE in tutte gli agglomerati francesi con più di 150.000 abitanti. Per ogni ZFE, la Francia introduce il marchio Crit’Air, basato sul modello di Parigi.”
LEZ: sempre più aree verdi in Europa
La Germania è un buon esempio, con quasi 60 zone LEZ, conosciute a livello regionale come “Umwelt Zones”. La maggior parte di queste zone si trova nei Länder occidentali di Baden-Württemberg e Renania Settentrionale-Vestfalia. Tutte queste aree sono anche regolate sulla base di un adesivo ambientale verde, giallo o rosso (Umweltplakette). Il colore indica il livello di emissioni di particolato: il verde è il livello più basso (veicoli diesel EURO 4, benzina EURO 1, veicoli ibridi ed elettrici). Il bollino rosso (veicoli diesel EURO 2 o più vecchi, veicoli a benzina senza catalizzatore) è già vietato in tutte le zone. Senza un adesivo, i conducenti rischiano una multa di 80 euro. Alcune città hanno già preso l’iniziativa di vietare i veicoli diesel. È il caso di Berlino, Darmstadt, Amburgo e Stoccarda.
Le ULEZ prosperano in Inghilterra: zone a bassissime emissioni
In Inghilterra, Londra ha drasticamente inasprito la sua politica di circolazione introducendo una tassa sul traffico all’entrata in città. Dal 2019, all’interno del suo perimetro esiste una zona con condizioni di entrata ancora più restrittive: una zona a bassissime emissioni chiamata ULEZ (Ultra Low Emissions Zone). Il governo inglese ha chiamato questo programma “Clean Air” e sta implementando le Clean Air Zones (CAZ) in diverse città inglesi. Ogni trasgressore è passibile di una multa giornaliera di circa 16 euro.
Lorna McIlroy, marketing strategist alla Fraikin UK, ci spiega come queste aree hanno influenzato il loro lavoro oltremanica: “With all these changes our customers rely on Fraikin to keep them updated and help them with the physical requirements of those changes. The introduction of these new zones meant that customers had to look at their fleet and see if the vehicles were compliant, some had to change/update their fleet or part of it. (…) Our branches within the London region had to change to make sure that only compliant vehicles were retained or sent out. This was particularly relevant to our rental fleet. Now not all rental vehicles can be used across the UK.”
(trad: “Con tutti questi cambiamenti, i nostri clienti contano su Fraikin per tenerli informati e assisterli con i requisiti di tali cambiamenti. L’introduzione di queste nuove zone significava che i clienti dovevano verificare che i loro veicoli fossero conformi; alcuni dovevano cambiare tutta la loro flotta o parte di essa. (…) Le nostre filiali nell’area di Londra hanno dovuto cambiare per garantire che solo i veicoli conformi fossero mantenuti. Questo è stato particolarmente impattante per la nostra flotta di noleggio. Non tutti i veicoli a noleggio possono essere utilizzati in tutto il Regno Unito.”)
Zone a basse emissioni in Italia: traffico molto limitato
In Italia, le ZTL (Zone a Traffico Limitato) sono entrate in vigore negli anni ’70. Originariamente create per limitare il traffico e l’inquinamento acustico al fine di migliorare la qualità della vita dei residenti locali, queste zone hanno assunto un nuovo significato con la realtà del riscaldamento globale che tutto il mondo sta affrontando. Queste ZTL permettono ai trasporti pubblici, ai servizi di emergenza e ai residenti locali di guidare al loro interno, lasciando gli altri veicoli liberi di circolare a 30 km/h in fasce orarie ben definite che variano da una città all’altra. Il traffico non autorizzato in queste zone è soggetto a multe fino a 200 euro, e l’infrazione viene registrata all’entrata e all’uscita dalla zona.
LEZ e ZFE: quali sono gli impatti concreti?
L’implementazione delle LEZ in Europa permette di agire direttamente sul rinnovo delle flotte di veicoli in modo che ogni azienda possa muoversi verso la transizione energetica.
In termini di salute, i benefici sono notevoli: una riduzione dello sviluppo delle patologie cardiovascolari e respiratorie e dei tumori per le persone esposte all’aria inquinata. Questi miglioramenti della qualità dell’aria hanno anche un impatto positivo sulla riproduzione, lo sviluppo dei bambini, le malattie endocrine e persino neurologiche, e in definitiva sull’aspettativa di vita.
In breve: le LEZ stanno guadagnando terreno in Europa, l’innovazione gioca un ruolo cruciale
Mentre la sfida di rinnovare tutte le flotte per avere dei veicoli green si giocherà nei prossimi trent’anni, c’è una vera e propria spinta europea per implementare sempre più LEZ (Low Emission Zones) in luoghi strategici. I calendari sono diversi e ogni paese sta lavorando sulla propria legislazione, tuttavia i risultati benefici sono già evidenti e lo slancio ci fa guardare al futuro con maggiore fiducia. In questo scenario, l’innovazione gioca un ruolo principale nell’immaginare come motorizzare i veicoli in modo più intelligente nel quotidiano.
*Crit’air 4: automobili diesel immatricolate prima del 1° gennaio 2006, camion diesel immatricolati prima del 1° ottobre 2009, veicoli a due ruote a motore immatricolati prima del luglio 2004.